mercoledì 15 giugno 2011

Addio ad un Amico

Da ieri, uno dei miei più cari amici non c'è più. 
Io e Giovanni ci conoscevamo dai tempi del liceo, da quasi venti anni, ed anche dopo il diploma, pur seguendo ognuno la propria strada, abbiamo sempre mantenuto i contatti. Come tutte le mie amicizie più profonde, anche quella con Giò era basata più su momenti che su frequentazioni costanti. Come tutti i miei più cari amici, in Giovanni c'era un mix di grandi similitudini e grandi differenze con me. Eravamo simili nel senso etico delle cose, anche se molto diversi nel carattere. Di Giovanni apprezzavo i valori, in parte simili ai miei. So che per lui io ero troppo "freddo", poco "spirituale", era qualcosa che, più o meno direttamente, mi criticava. Temo che dal suo punto di vista, io fossi troppo "scientista", sebbene dal mio io mi senta molto spirituale. Mi piaceva parlare con lui, confrontarmi e scontrarmi. Pur nelle differenze di vedute, sentivo grande stima reciproca.
A Giò devo le mie (limitate) raccolte di musica Metal. Il primo brano Metal che ho ascoltato nella mia vita fu The Power of Thy Sword, dei Manowar. L'ascoltai dal walkman di Giovanni (erano i primi anni '90, quella era la tecnologia del tempo), mentre a teatro fingevamo col resto della classe di seguire Il Fu Mattia Pascal.
Che Giò avesse una grande forza di carattere l'ho capito definitivamente con la malattia che l'ha portato via. Per cinque anni ha combattuto contro un linfoma. Non ha mai perso l'ironia e la voglia di vivere. Anche in momenti molto dolorosi della cura, non ha mai ceduto all'autocommiserazione. 
L'ultima volta che ci siamo visti, dopo una cena assieme ad altri amici, mi parlò di cosa più temesse della malattia. Il suo pensiero andava alle persone che lo amavano, che più avrebbero sofferto per la sua eventuale scomparsa.

Ancora non riesco completamente a comprendere che non c'è più.
Io non ho il senso della giustizia divina, né credo in un'aldilà, in un'esistenza che trascenda il corpo. Non potrò quindi addolcire il dolore con l'illusione di un'anima immortale. 
Eppure, sento che qualcosa rimane, che la morte non annienta ogni cosa. Il ricordo dei momenti vissuti assieme, le parole e le azioni di Giovanni che hanno inciso ed influito sulla mia esistenza e su quella di altre persone, queste sono realtà che esistono e persitono. Anche se la persona ci abbandona, le sue azioni persistono in noi che lo abbiamo amato e che continuiamo a ricordarlo. 
Non voglio che sia una consolazione, né un surrogato di anima. Non mi serve come illusione. Da molto tempo ho smesso di dare valore a quei concetti, e non potrei tornare indietro, illudermi che esista un senso trascendente, solo per lenire il dolore di una grande perdita.
Al tempo stesso, so che qualcosa di importante di Giò vive nel cuore e nella mente di tutti noi che lo amavamo, lo stimavamo e lo consideravamo parte delle nostre vite. Esse sono come gocce della sua anima che si sono unite alle nostre, e che persistono in noi.

Non ti dimenticherò, Amico mio.

venerdì 1 aprile 2011

Catena scherzosa

Chi di pesce ferisce, di pesce perisce.

giovedì 17 marzo 2011

I fori dei crackers

Perché i crackers hanno dei fori sulla superficie?
La faccenda può essere risolta in vari modi:
- filosoficamente, cercando un motivo logico per la presenza nei crackers.
- scientificamente, simulando esperimenti per valutare cosa accade alterando o omettendo i fori.
- storicamente, cercando prove dell'origine dei fori (e quindi, la loro causa).

Onestamente, non ho i mezzi per fare test scientifici sui crackers, ad esempio, provando a produrli in un forno, quindi per ora mi limito alla disquisizione filosofica.

Ragionando, mi pare che esistano almeno 3 motivi per i fori:
-Motivo estetico: i fori non servono a niente, ma danno al cracker il suo tipico aspetto "da cracker". In breve, i fori sono solamente degli orpelli inutili ma ormai assunti per consuetudine.
-Motivo funzionale: i fori sono necessari per l'esistenza del cracker. Ad esempio, potrebbero essere fondamentali per conservare una rigidità non eccessivamente friabile. Oppure, sono fondamentali per mantenere il cracker secco, facilitando la sua ventilazione.
-Motivo "epigenetico": i fori sono un effetto collaterale del processo di fabbricazione, ma non hanno alcuna funzione reale. Ad esempio, potrebbero generarsi durante la fabbricazione, oppure sono generati accidentalmente dal macchinario che li produce.

Cosa accade a cercare fonti storiche sull'origine dei crackers?
L'approccio storico ha dato immediatamente la risposta: da una rapidissima ricerca in rete risulta che i fori sono praticati durante la cottura per impedire che si formino bolle d'aria nella pasta. Ovvero, la ricerca storica mostra che la causa dei fori è "funzionale-epigenetica": un motivo non funzionale per il cracker finito ma che è necessario per il processo di produzione del cracker.

In paleontologia, un esito simile accade spesso quando si cercano motivi funzionali o strutturali per una struttura apparentemente insensata presente in una specie estinta e non direttamente riconducibile a modelli viventi. Spesso, infatti, si conlcude che la bizzarria è solamente un epifenomeno del processo di sviluppo. Spesso, inoltre, si scopre che le nostre eleganti spiegazioni logiche, per quanto argomentate e plausibili, erano errate.

giovedì 10 marzo 2011

Il grande dualismo

La verità è semplice, la realtà complessa.

lunedì 7 marzo 2011

Aggiornare i dialoghi di JP

Ian Malcolm: "God created opportunistic tyrannosaurs. God destroyed opportunistic tyrannosaurs. God created Horner. Horner destroyed God. Horner created strictly scavenger tyrannosaurs".

Ellie Sattler: "Strictly scavenger tyrannosaurs eat Horner... Woman inherits the earth".

giovedì 3 marzo 2011

Riassunti

Ho iniziato a scrivere dei riassunti estremi di opere letterarie:

  • Iliade* Odissea di Omero: 10 anni di balle per non tornare dalla moglie.
  • Inferno di Dante: La gravità del peccato è inversamente proporzionale alla distanza dal centro della Terra.
  • I Malavoglia di Verga: Miiiiiii, ti futtisti n'a barca 'i lupini!
  • Ulysses di Joyce: ilsedicigiugnomillenovecentoquattroaDublino.
  • Faust: un uomo che vende a qualcuno che non esiste qualcosa che non esiste.
 *Ringrazio il mio angelo custode per la correzione. Per una strana forma di dislessia, mentre pensavo "odissea" ho digitato "iliade"

lunedì 7 febbraio 2011

Terra Nova... The Lost Avatar?

Questo 2011 si annuncia come un anno campale per la Dinomania (e per chi la analizza con interesse e un po' di smitizzante sarcasmo di paleontologo), dato che un nuovo stadio dell'evoluzione dinomaniacale sta per essere prodotto. Parlo della serie televisiva Terra Nova, prodotta (tra gli altri) da Spielberg. Attualmente, esiste solamente un trailer dell'episodio pilota, che andrà in onda a maggio negli USA. 
Per chi non sapesse di cosa parlo, Terra Nova racconta le avventure di una famiglia della metà del XXII secolo (per la precisione, il 2149). Nella serie, il 2149 è un mondo inquinato ed invivibile. Per fortuna dei protagonisti (e dei dinomaniaci) nel 2149 esiste un modo per viaggiare nel passato (apparentemente, però solo in un momento particolare del passato, guarda caso, nell'Era Mesozoica). Come è ovvio a chiunque non si curi di paradossi temporali, questo ponte mesozoico (Star-Gate?) viene quindi usato per fuggire dall'invivibile presente (il loro, cioè il futuro nostro) e iniziare una nuova vita. Insomma, per farla breve, è l'ennesima storia di un viaggio nel tempo tra i dinosauri, con le aggiunte tipiche delle fiction televisive oggi in voga, quindi intrecci familiari, storie d'amore e contorti conflitti tra buoni e cattivi.

lunedì 17 gennaio 2011

Il Tema di Jurassic Park... ma a scala geologica (lungo quasi come il giurassico)

L'ho scoperto dalla Dinosaur Mailing List di oggi, e merita un post.
Non saprei quantificare il valore di questa trovata nella Scala di Nerd, ma sicuramente sarebbe un valore molto alto.
In pratica, qualcuno ha registrato il tema del film Jurassic Park (per intenderci, la scena col brachiosauro) dilatandolo di 10 volte: il risultato è una sinfonia di oltre 50 minuti, l'equivalente dinomaniacale di un intero CD di musica New Age.
Se la vostra fede vacilla e necessitate di un potente incentivo musicale, o avete bisogno di una colonna sonora per le vostre meditazioni "col cuore" sul Mesozoico, potete scaricarla qui.

sabato 15 gennaio 2011

Stralcio casuale di dialogo sopra i massimi sistemi neo-nerd

Navigando nella rete, mi sono imbattuto in questo stralcio di discussione in un forum dedicato al mondo dei bimbominkia. Il tema riguarda chi vincerebbe tra uno scontro bimbominkia vs. dinomaniaco.
Ovviamente, si tratta di una discussione senza senso, tipica della mentalità bimbominkioide, dato che sanno tutti che il bimbominkia visse 300 bilioni di secoli fa in Rodondia, mentre il dinomaniaco dominava la Fraumasia, 500 gigalioni di millenni prima. Quindi le due specie non si incontrarono mai.

(Testo ri-adattato alla lingua degli uomini. Gli emoticons sono stati omessi, per buon gusto).

@SpakkoZilla ha detto: "...sopratutto nel caso del bimbominkia contro il dinomaniaco.Vedi, il dinomaniaco era un bel bestione, ma i bimbontologi hanno scoperto che la potenza delle sue idiozie era debolissima e quindi appena sufficiente ad afferare i banner... quindi figurarsi il collo di un bimbominkia ! Poi in BimboForum 3, quando il bimbo afferra per il collo il maniaco,da quella scena il dinomaniaco sarebbe già morto perchè il bimbominkia era famoso per riuscire a rompere le p***e con un singolo morso. Infatti anche se leggermente più grandi, il nerdosuco e il dinomaniaco, difficilmente ucciderebbero un bimbominkia perchè come già detto:per via della potenza nozionale, la rubostezza, il peso..."

mercoledì 12 gennaio 2011

Jurassic Park 4? Dio ce ne scampi...

Ringrazio l'autore dell'immagine, chiunque sia
In questi giorni, in rete circolano dei rumors sull'eventualità di un quarto episodio della saga di Jurassic Park. La notizia è nata dopo che alcune foto di un pannello all'interno degli Universal Pictures a Hollywood indicavano che in alcuni studi erano in atto le riprese di un fantomatico Jurassic Park 4.
La mia interpretazione, sostenuta anche da altri, è che questa sia una bufala (nella migliore delle ipotesi) o una mossa di "indagine" orchestrata dai produttori cinematografici per "testare il terreno" del pubblico sull'eventualità di un simile film (nella peggiore delle ipotesi). Come ho scritto in passato, i dinomanici vivono nella fedele attesa della Resurrezione del loro dio, in forma di Episodio IV, quindi, la seconda ipotesi non è poi tanto campata per aria, ed avrebbe un senso. Dopotutto, quale migliore garanzia di successo che essere parte dei Piani di una divinità? 
Ad ogni modo, in questo post non mi interessa se tale rumor sia vero o falso o, peggio ancora, orchestrato ad arte. Qui discuterò dei motivi per cui, in ogni caso, noi che amiamo (almeno il primo) Jurassic Park dovremmo sperare ed augurarci che non arrivi mai il Quarto Episodio.

domenica 9 gennaio 2011

De gustibus est mutandum

Uno dei miti più inossidabili, sebbene, paradossalmente, sia tra i più facili da demolire, è l'invarianza sostanziale del nostro "io".
Se c'è una cosa di cui nessuno, apparentemente, dubita, è che "dentro la sua testa" ci sia comunque "qualcuno", e che quel "qualcuno" sia la fonte della vocina interiore che sentiamo quando pensiamo "con noi stessi". Eppure, quel "io" non è più reale della voce monotona che emerge allo stadio quando migliaia di tifosi intonano lo stesso inno. Così come non esiste la "persona" che grida quel coro (risultato strutturale della cacofonia simultanea di migliaia di singole voci dentro un grande spazio semi-chiuso) e così come essa non è localizzabile in un soggetto (la "voce" è dentro lo stadio, ma esattamente dove non ha senso chiederselo), così "io" sta dentro al cranio, ma non è chiaro dove esattamente e a quale ente fisico reale sia attribuibile.

domenica 2 gennaio 2011

AD MMXI

Senza certezza e sicurezza. Senza dio e dei. Senza ideali e valori. Senza denaro e lavoro. Senza pensione e futuro. Senza potere e forza. Senza amore e odio. Senza me e te.
Nulla da perdere.
Tutto da creare.
Sarò certezza e sicurezza, dio e dei, ideali e valori, denaro e lavoro, pensione e futuro, amore e odio. Io e te.