lunedì 19 luglio 2010

Una forma d'arte ultrazionale

Ultrazionale, lo dice la parola, implica andare Oltre.
Pertanto, l'arte ultrazionale deve andare oltre (i confini classici del) l'arte. Paradossalmente, il confine principale dell'arte è la sua "presunta" soggettività. Quindi, l'arte ultrazionale deve essere un'arte "oggettiva" e non soltanto soggettiva...
Immaginate di creare una creatura che fino ad allora non esisteva, plasmarla sulla base di precise e rigorose regole estetiche, logiche e geometriche, elaborarne forma e storia sulla base di una creatività che va Oltre la vostra creatività soggettiva, perché è la creatività del mondo oggettivo, alla quale voi fornite solamente la scusa per manifestarsi nel mondo. 
Se non erro, fu Michelangelo ad affermare che la scultura pre-esisteva nel blocco di marmo, e che lo scultore era solo un mezzo per liberarla dalla roccia superflua.
Analogamente, lo scultore ultrazionale crea Nuove Specie, liberandole dall'oblio del Tempo, usando la Scienza come lo Scalpello.
Finora, la mia creatività ultrazionale si è avvalsa di valenti colleghi, ed ha creato Enantiophoenix e Kemkemia. Una terza opera è in arrivo. Una quarta è in preparazione...

1 commento:

  1. C'è un problema però; anche le regole estetiche più rigorose sono, alla fin dei conti soggettive (tranne forse la ricerca della simmetria...). D'altronde, Scott Mc Cloud definisce l'arte come qualsiasi attività non dedita alla sopravvivenza od alla riproduzione (che sarebbero la stessa cosa ma vabbè).
    Quindi, la forma d'arte perfetta sarebbe qualcosa di perfettamente simmetrico e perfettamente inutile.
    Ergo, il calcio è arte.
    -Michael Cahoon, coinquilino di Fabio Manucci e Filippo Bertozzo

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