venerdì 30 aprile 2010

Thank Godless It's a Day

In questo preciso momento, mentre tu, lettore di questo blog, fissi questo schermo, sulla Terra milioni di persone stanno soffrendo. Malati, feriti, affamati, soli, abbandonati, traditi, milioni di sofferenze. Ogni secondo, da sempre, è così.
Nello stesso momento, non so quanti miliardi di esseri dotati (a vari gradi di complessità) di sensibilità neuronale, stanno soffrendo e morendo. Prede, animali feriti, privi di cibo, esposti al freddo, alla sete, mutilati, invasi da parassiti, disgraziati, in ogni angolo del pianeta, stanno soccombendo. 
Il mio esempio preferito, di Gouldiana memoria: chissà quanti pulcini nelle isole del Pacifico sono stati scagliati propro oggi dai loro fratelli maggiori fuori dal nido, uscendo dal piccolo cerchio virtuale all'interno del quale i genitori identificano qualcosa come una prole meritevole di cure, e senza protezione e cibo sono stati condannati ad una rapida morte.
La sofferenza, intricata superficie frattale in cui la sensibilità e l'entropia si imbastardiscono, pervade questo mondo.
Perché ho iniziato il post in modo così brutale, che, probabilmente, avrà dissuaso qualche lettore da continuare la lettura?
Un secolo fa, nell'Europa dalla cui appendice gondwaniana sto scrivendo ora, autoproclamata vetta della Civiltà occidentale, molta della sensibilità attuale era quasi del tutto assente.
Noi oggi riconosciamo una serie di "diritti" per soggetti che, solo 100 anni fa, non erano ritenuti nemmeno soggetti. Oggi, è considerato un crimine il lavoro minorile, la prostituzione delle adolescenti, la negazione del diritto di sciopero organizzato, la negazione del voto femminile, il dubitare dell'umanità delle popolazioni subsahariane. Un secolo fa, il massacro di popolazioni straniere era visto con relativa leggerezza, e l'estinzione pianificata di intere specie non era considerato dissimile dall'estirpazione di malattie dannose. Oggi, esistono centinaia di migliaia di persone che protestano e si impegnano per cause che, un secolo fa, sarebbero state considerate dei bizzarri rammollimenti dell'anima da parte delle intelligenze più raffinate. Il gusto muta. Pare che, almeno questo è il trend negli ultimi tre secoli, ci sia un progressivo "rammollimento" (per il punto di vista pre-esistente) ed "ingentilimento" (per il punto di vista emergente) delle sensibilità. Quello che in passato era tollerato dall'individuo e dalla società, tende a non esserlo più, perlomeno in modo statistico. 
I freddi e gli insensibili persistono, ma aumentati i sensibili. 
Forse questa tendenza si fermerà, giunto un punto di eccessivo rammollimento/ingentilimento. Forse ci sarà un'inversione di rotta. Ciò che è sicuro, è che anche nella prospettiva più "ottimistica" a favore della sensibilizzazione delle anime, il divario tra sofferenza globale e allievamento (relativo) resterà abissale. 
L'unico modo per far cessare la sofferenza sulla Terra è quello di cancellare l'esistenza di esseri capaci di soffrire, primi tra tutti noi ricchi e viziati figli dell'Ovest, gli esseri più sensibili mai apparsi. 
Il numero dei sofferenti, in ogni altro caso, sarà sempre soverchiante. E questo, paradossalmente, anche e sopratutto in virtù della maggiore sensibilità acquisita nel tempo. Infatti, eventi che in passato non avrebbero provocato alcun dolore, come la vivisezione di un animale, oggi provocano profonda sofferenza in molti esseri umani. Paradossalmente, quindi, nuova sofferenza, prima assente, forse non direttamente fisica, ma comunque reale, si aggiunge al posto di quella che si vorrebbe combattere.

Ogni tanto, qualche essere fortunato riceve la grazia. Guarisce da malattie, realizza i propri sogni, risolve gravi problemi. I superstizioni seguaci delle religioni hanno spesso la tendenza a vedere in questi eventi, casuali, la manifestazione di una fantomatica bontà divina.
Tuttavia, se così fosse, mi chiedo dove sia questo misericordioso dispensatore di grazia nel restante 99,99999999999% dei casi mondiali, quando la sofferenza pervade e si accanisce. 
Se davvero è questa la prova che esiste Qualcuno con la Q maiuscola, è terribile constatare con quanta avarizia dispensi la gioia in un pianeta schiacciato e plasmato dalla sofferenza.

Stasera mi sento così. A volte invidio i freddi assoluti, privi di questi pensieri, ed i sensibili assoluti, capaci di esultare commossi per un delfino rigettato in mare. Io sto nel grigio intermezzo di chi non può fare a meno di dubitare della validità dei propri sentimenti, anche quando li prova intensamente.

Forse è colpa del sottofondo musicale di Freddy Mercury che mi sta cantando "Thank God It's Christmas"... 

sabato 24 aprile 2010

Dinomania, Atto Quinto: Catacombe Giurassiche

Ho fatto un sogno. 
Quel sogno mi parlava del futuro, della fine della persecuzione.
Il sogno mi diceva:
Verrà un tempo luminoso, in cui le persone malvagie come te saranno scomparse. Le persone malvagie come te, che senza alcun rispetto per le sacrosante credenze altrui, le analizzano con ironia e sarcasmo. Persone malvagie, come te, così malvagie da scrivere i propri pensieri in un blog di libero accesso, libero nei commenti, accessibile a chiunque. Persone come te, così malvagie da firmarsi col proprio nome reale, che non hanno paura a mettere la propria faccia accanto alle proprie opinioni.
Quando le persone malvagie come te saranno scomparse, i buoni potranno finalmente essere liberi.
I buoni, che ora devono nascondersi nell'anonimato o nello pseudonimo, perché privi di coraggio nel esprimere le loro opinioni apertamente. I buoni, che sono così sicuri della loro bontà da non tollerare le tue cattiverie. I buoni, che sono così sicuri della bontà delle loro idee, da vivere nascosti, in siti segreti, inaccessibili ai cattivi. I buoni, che si rinchiudono in catacombe virtuali, lontano dagli occhi della pubblica opinione, in anfratti sotterranei, riservati solo agli iniziati.
Dopo essermi svegliato da questo strano sogno, mi sono chiesto: come mai da quando ho iniziato a scrivere le mie sarcastiche opinioni sulla dinomania, le mie opinioni libere e accessibili a tutti, disponibili per essere criticate alla luce del sole e senza paura di essere contraddette in un pubblico dibattito, dicevo, come mai da allora in poi il numero dei siti dinomaniaci è andato progressivamente riducendosi, non tanto perché alcuni si sono estinti, ma perché i restanti si stanno trasformando in siti privati, inaccessibili per un libero navigatore curioso della rete? Come mai questi siti, prima accessibili a chiunque, ora sono diventati delle aree segrete, delle catacombe inaccessibili, concesse solo per i pochi iniziati che abbiano giurato fedeltà alla causa? 
Forse è solo un caso, e sarebbe arrogante e semplicistico vedere un rapporto di causa-effetto tra l'espansione della paleontologia matura in rete (non solo da parte mia, ma anche ad opera di molti amici e colleghi) e la ritirata dinomaniacale.
Curioso fenomeno, veramente interessante. Stiamo assistendo ad una nuova fase della evoluzione dinomaniacale? La fase misterica, esoterica? Forse è meglio chiamarlo sprofondamento assediato.  Probabilmente, questa è l'ennesima involuzione, solo nemica della discussione libera ed aperta, paurosa di fronte a qualsiasi osservazione esterna, incapace di accettare la critica. 
Chi non sa controbattere con argomenti, chi non tollera critiche e dissensi, costruisce barricate per proteggere il suo piccolo mondo virtuale.
Come tutte le religioni in declino, la dinomania è degenerata nella setta segreta... totalmente autoreferente?

sabato 17 aprile 2010

Senza Anima

Ha senso il concetto di anima, intesa come qualcosa di immateriale legato al nostro corpo, ma separato da esso? Ha senso l'anima se essa non è in nessun modo rilevabile, tangibile e non produce effetti rilevabili? Ha senso, sopratutto se tutto ciò che normalmente attribuiamo all'anima è facilmente riconducibile al complesso pattern di elaborazioni del cervello? Il cervello è tangibile, i suoi pattern ed elaborazioni sono tangibili, perché sobbarcarsi di un qualcosa che non è necessario a capire il cervello, il corpo e l'esistenza umana? Se questa "anima" esiste, perché dovrebbe essere legata al mio corpo? Da cosa è legata? Come? E, sopratutto, dato che il corpo è mortale e deperbile, che fine fa l'anima con la dissoluzione del corpo?

Sono tutte domande stupide, che ci impongono di pensare fin da piccoli, come se fossero importanti, e che, meccanicamente, io ripeto ora.
Meccanicamente, come un oggetto senza anima.

giovedì 15 aprile 2010

Un consiglio di lettura su un Libro Ultrazionale

Chi di voi segue questo blog dalle origini, sa che il primo post nacque citando un brano da Godel, Escher, Bach di Douglas Hofstadter.
In questi giorni ho terminato di leggere un altro libro, molto più recente, dello stesso autore, tradotto in italiano con Anelli nell'Io. Molte delle tematiche di G E B sono presenti in questo nuovo lavoro di Hofstadter, ma lo stile è più fluido e maturo, più leggibile e fruibile (grazie al continuo uso di episodi della sua vita che, oltre a fungere da esempi, reificano i concetti astratti in episodi concreti, facilmente empatizzabili), anche per chi non è particolarmente logico-matematico nella struttura mentale, ma, nondimeno, vuole sentire un'opinione competente e riccamente argomentata sul cosa sia l'io, la coscienza, e quindi, in definitiva, l'essere umano. La conclusione è molto molto ultrazionale. Potrebbe non piacervi. 
Quindi, non vi dico nulla, ma solo consiglio di leggere questo libro.

lunedì 12 aprile 2010

Il Non Credo Ultrazionale

Non credo in un Dio, favola impotente, creatrice di odio e oppressione, figlio della superstizione.
Non credo nella Vita, metafora fuorviante di complessi sistemi di macromolecole teleonomiche autoreplicanti, derivazione ultima della chimica.
Non credo nella Coscienza, anello simbolico astratto di un sistema percettivo autoreferente, consistente come l'arcobaleno, ibridazione dell'informatica e della biologia.
Non credo nella Libertà, sinonimo ridondante dell'imprevedibilità conoscitiva nel caos deterministico, crosta dorata dell'oppressione fondata sulla colpa.
Non credo nella Democrazia, retorica espressione matematica basata sulla sommatoria di atomi impotenti, ultima illusione degli schiavi.

Credo negli dei, leggende antropomorfe, fonte dell'epica.
Credo negli esseri viventi, macchine biochimiche, nati per caso, vivi per necessità.
Credo nelle coscienze, effimere, erronee ed illusorie manifestazioni di cervelli di scimmia.
Credo nelle libertà, contingenze fluide incanalate dai vincoli di un mondo fisico freddo ed insensibile.
Credo nelle democrazie, aggregazioni imperfette ma rivedibili di coscienze accomunate da sentimenti e sofferenze comuni.

sabato 10 aprile 2010

Dimostrazione che il Mondo non ha senso

Un sasso ha "un senso", un perché? Probabilmente, no: sarebbe un attributo fuori luogo, come la simpatia in una equazione, o il retrogusto nel teorema di Pitagora, o l'ingiustizia nella fotosintesi clorofilliana. Metaforicamente, potete anche attribuire questi significati alle cose elencate, ma nella realtà la faccenda è diversa. Se protesto per un torto subito, tale protesta ha un senso. Un sasso che rotola giù da un colle non lo fa "per un senso", lo fa perché è immerso in un campo gravitazionale e non subisce forze che arrestano il suo moto. Alcune cose hanno un senso, altre no.
Il Mondo, dunque, ha un senso generale?
 §

Immaginate di avere una biblioteca con un miliardo di libri. Di questi, uno solo è scritto nella vostra lingua, i restanti 999 999 999 sono scritti in un linguaggio totalmente sconosciuto, di una civiltà estinta. Di fatto, tutti quei libri, tranne uno, non sono leggibili. Questo significa che solo lo 0.0000001% della biblioteca è leggibile. Dato che a livello pratico, alla scala del vostro sistema percettivo, lo 0.0000001% è indistinguibile da 0%, risulta che, a livello pratico, la vostra biblioteca è inutile.
Ora, anche ammettendo che sulla Terra esista una piccola percentuale di eventi che hanno senso (ad esempio, alcune fasi della vita di alcuni esseri umani), tale percentuale è molto più bassa del misero 0.0000001% della biblioteca citata prima. Ricordo che un essere umano medio vive per meno di 0.000002% della vita della Terra e costituisce un miliardesimo di miliardesimo dello 0.000001% della massa della Terra. E se considerate che la Terra è solo un millesimo di miliardesimo di miliardesimo di miliardesimo di miliardesimo di miliardesimo di miliardesimo del volume dell'Universo conosciuto, capirete che anche sommando tutte le esistenze di tutti gli esseri umani esistiti (ed ammettendo che esse furono dotate di senso nella loro interezza), risulterà che la parte di Universo conosciuto con un senso è un infinitesimo infinitesimo della totalità. E se anche aggiungeste alla quantità trovata un eventuale (ma finora indimostrato) senso proveniente da altre civiltà aliene, il risultato non varierebbe entro, forse, un paio di ordini di grandezza. 
Approssimando, quindi, con uno scarto quasi nullo, risulta che l'Universo non ha alcun senso.   

PS: In conformità alla condizione generale dell'Universo, questo post non ha senso.

lunedì 5 aprile 2010

Lettera Aperta ai Puffi

Carissimi Puffi,
Tutto è cominciato un paio di anni fa, ai primi tempi del mio blog. Ricordo, che a quei tempi non sapevo minimamente dell'esistenza della Foresta Puffesca, né della vostra esistenza.

Esistono i Miracoli?

Due personaggi esteticamente simili, entrambi dotati di poteri miracolosi. Uno è un mito post-moderno per alcune popolazioni occidentali del XX secolo, l'altro è presente nella saga di Star Wars

In concomitanza con l'annuale rito neosemitico dello sgozzamento di giovani bovidi ovini* in onore di non ben specificate resurrezioni (metafore della Natura, dato che siamo all'inizio della Primavera, quindi, una festa in onore dell'inclinazione della Terra sulla sua orbita ed alle leggi di Keplero), festa che nella fantomatica area di persistenza del rito "semitico-derivato-ibridato-col-platonismo" noto come "Cristianesimo" viene anche collegata alla credenza che un uomo di 2000 anni fa il cui corpo aveva cessato di avere attività biologica sia tornato a funzionare biologicamente solo per poi volare in cielo (la storia è così, forse riassunta in modo rozzo, ma il senso è quello: nessuno si offenda, ma non sono un ipocrita, e siccome non credo a queste storie non ho alcun motivo per descriverle con parole "devote" solo per far contento qualcuno), voglio parlare di un concetto chiave della mentalità primitiva che persiste ancora oggi, ovvero, la Grande Bugia AutoIndotta, nonché Contraddizione Idealizzata, chiamata, "Credenza nei Miracoli".
Premetto, per quelli che non lo sapessero ancora, che io sono ateo, e che non credo all'esistenza di dei, dee, folletti, puffi, spaghetti volanti, superpoteri, alieni grigi dell'Area 51, né tantomeno a fenomeni soprannaturali.
La spiegazione della mia incredulità verso queste storie è molto semplice: un fenomeno è sempre e solo naturale, per definizione. Credere in un fenomeno soprannaturale è come credere che possa esistere un numero naturale che è la radice quadrata di un numero intero negativo: ovvero, credere in una contraddizione pura.
Uno può credere a tutte le favole che vuole, compresa la favola che "le leggi della Natura possano essere violate qualche volta", favola che, a ben vedere, è un'altra contraddizione. Se una "legge di Natura" è una legge, allora varrà sempre e comunque all'interno del suo ambito di definizione. Se non vale in qualche ambito, significa che quell'ambito non rientrava nella sfera di validità della legge. Ciò non significa invocare i miracoli.
Inoltre, se una legge di natura non spiega un fenomeno, ciò non significa che la spiegazione unica ed automatica valida come alternativa sia: "è un miracolo!". Significa solo che, attualmente, non esiste una spiegazione logico-matematica né naturalistica di quel fenomeno. Forse un giorno l'avremo, forse mai, ma ciò non significa che "il miracolo" sia la sola altra spiegazione possibile. Invocare il miracolo è la soluzione comoda delle menti semplici incapaci di analizzare i fenomeni usando metodi già noti a tutte le menti razionali, primo, fra tutti, ipotizzando un nuovo caso del notissimo fenomeno naturale, tutto naturale, per niente mistico, chiamato "autosuggestione della mente di Homo sapiens".  
Infatti, i miracoli esistono come gli dei che li generano, ovvero, esistono nella testa di chi crede in tali miracoli.
Se vuoi credere che i miracoli accadono, i miracoli accadono. Se vuoi credere che esiste un mondo aldilà del mondo, il quale interagisce con il nostro mondo di qua, allora vedrai tutti i miracoli che vuoi. 
Estensione del concetto di "miracolo": Il fatto che la gente si sposa nel nome di un dio, non è prova che esso esiste...

Uno potrebbe obiettare che anche "non credere nei miracoli" è un credere in qualcosa, e che quindi anche io sono "superstizioso" per qualcosa che non posso dimostrare. Tuttavia, ricordo che mentre non occorre nessuna dimostrazione per  affermare l'assenza dei miracoli, la presenza di un miracolo DEVE essere dimostrata, sennò è aria fritta che esce dalla bocca dei creduloni. Infatti, io potrei affermare che credo nei superpoteri di Hello Kitty, capace di attirare a sé milioni di fan, e che  questi superpoteri esistono anche se nessuno mi ha fornito prove di ciò. 
Hello Kitty è un miracolo? No, è una prova della stupidità umana persistente.
Quando sento parlare di miracoli, mi stupisco della banale grossolanità mentale di chi fa tali dichiarazioni. "Ho visto una luce (luce: fenomeno naturale)", "Ho percepito un profumo (profumo: fenomeno naturale)", "Ho pregato, e Lui mi è apparso (pregare: fenomeno naturale di auto-suggestione)", ecc...
Forse, ciò è un segno che i miracoli accadono solo se si è mentalmente predisposti a vederli? Probabilmente, sì. In effetti, credere nei miracoli è un sinonimo di ingenuità nei confronti dei limiti NATURALI del proprio sistema percettivo. Ovvero, una mente che non sa che essa stessa è auto-suggestionabile, prima o poi si auto-suggestionerà di aver vissuto un evento miracoloso.
Cosa fareste se una notte vi apparisse un angelo?
Io mi darei uno schiaffo, per verificare se sto ancora dormendo, e, nel caso sia sveglio, andrei a bermi un bicchiere d'acqua con disciolto un digestivo: probabilmente, non ho ben digerito la cena della sera prima.
E se l'angelo vuole venire a bere un bicchiere con me, tanto meglio... probabilmente anche lui si sta auto-suggestionando, ed è solo un povero ragazzo al quale fin da piccolo hanno fatto credere all'assurda contraddizione linguistica che esistono fenomeni soprannaturali.


*PS per gli amici vegani: non è questo il luogo per discutere delle vostre sacrosante battaglie contro la macellazione animale. Rispetto voi, rispettate il post.

giovedì 1 aprile 2010

La vita è un'analisi filogenetica di vertebrati fossili

Le donne sono come gli OTU frammentari. Puoi farne a meno, ma ottieni un albero noioso, con CI altissimo, tutto dicotomico, ma finto. Poi includerli, e tutto diventa un fottuto casino di politomie e omoplasie, la RAM si impalla, ma tu sei felice come nel Liaoning, perché sai che ogni piccolo dettaglio acquista un senso...