lunedì 8 febbraio 2010

Incipit Ominide, ovvero, IO

Tutto nacque per cattiveria...
C'era una volta una scimmia. Non un individuo, una popolazione di scimmie.
Nella rete intricata di relazioni economiche, casini sessuali, promisCuità, lotte per le risorse e lotte per la riproduzione, queste scimmie avevano un sistema sociale tanto utile quanto faticoso. Pertanto, si selezionarono nella capacità di sfruttare altre scimmie del loro sistema sociale. Sfruttare, ovvero, prevedere le mosse altrui, a proprio vantaggio. Ovvero, avere una chiara rappresentazione delle singole scimmie del gruppo, delle loro abitudini, delle loro consuetudini, vizi e virtù, amici e nemici. Già tenere a mente tutto questo relativo ad una ventina di scimmie dovette essere veramente estenuante per un cervello di scimmia. Estenuante, ma vantaggioso. Se sai interpretare le mosse degli altri, se conosci le loro trame, se prevedi, allora manipoli, coordini, comandi. E dove c'è politica, c'è potere. Ed il potere produce sesso ed il sesso aumenta la propria discendenza. In breve, questa escalation di scimmie in competizione sociale per sfruttare gli altri a proprio vantaggio produsse una sofisticata corsa all'armamento intellettivo. Una gara a chi era più furbo ed empatico, chi coglieva per primo i pensieri, le intenzioni e le debolezze altrui. Ma, come tutti i sistemi complessi, questo nuovo meccanismo di sfruttamento ambientale (ambiente sociale) generò degli effetti collaterali. 
Cosa succede se all'interno della complessa simulazione del proprio branco che avete evoluto per sopravvivere nel branco reale avete creato un simbolo per OGNUNO dei membri del branco, comprese le loro reciproche relazioni con e tra tutti i membri? TUTTI significa TUTTI, ovvero, anche VOI stessi. Di colpo, la nuova scimmia si trovò ad avere all'interno del suo cervello il simbolo di sé stessa. 
Ciò, apparentemente banale, è l'inizio dell'IO.
Come i due specchi che citavo in un post recente, l'avere all'interno della propria mente la rappresentazione della propria mente produsse lo stesso effetto dello specchio che si specchia davanti ad uno specchio. Questa nuova mente scimmiesca scoprì un infinito interiore mai esistito prima. Scoprì sé stessa che pensa sé stessa che pensa sé stessa che pensa sé stessa... scoprì l'immaginazione, scoprì l'infinito creativo generabile dalla manipolazione simbolica della realtà. Nacque l'anima, intesa non come fumosa favola religiosa, ma come metafora di un sistema di retroazioni mentali in un cervello sufficientemente complesso per avere consapevolezza delle proprie elaborazioni mentali.
Tutto nacque per cattiveria...

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