martedì 23 febbraio 2010

Anello Strano a Fumetti di mezza vita fa e analoghi recenti.

A 16 anni (quindi, mezza vita fa) disegnai una striscia a fumetti che occupava ambo le facciate di un A4.
La storia, avente a protagonisti alcuni dei personaggi tipici delle mie striscie liceali (caricature Cautobiografiche degli amici, più alcuni personaggi di fantasia tra cui il preside identico al Tyrannosaurus di Jurassic Park, tranne che parlava con accento campano) era una serie di sogni gerarchizzati come matrioske. In pratica, ogni personaggio (mi pare fossero 5 o 6) sognava, per poi risultare il sogno di un altro personaggio. La serie si chiudeva con l'ultimo personaggio che sognava esattamente la prima scena della striscia, con il primo personaggio che sognava, chiudendo un ciclo che si ripeteva all'infinito.

Niente di nuovo. Già altri hanno usato questo espediente narrativo ciclico. 
Recentemente, mi hanno fatto notare che l'ho usato nuovamente. Per quanto mi parve originale, è in realtà piuttosto diffuso. Dato che avevo già pensato di eliminare quella piccola appendice, la toglierò dall'opera in cui era inserita come incipit slegato dal resto. Non penso che l'opera perderà un elemento strutturale. 

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