mercoledì 24 febbraio 2010

Quanto mi secca essere preveggente...

 

3 giorni fa citai Elio e le Storie Tese per mostrare qualcosa del Festival di Sanremo che bilanciasse il cantore monarchico attualmente in voga.
Bene, quasi evocato dalle mie parole, Elio e le Storie Tese hanno detto la loro in proposito...
:-)
(Ringrazio un certo veneto hadro-ornitischiano per la segnalazione)

martedì 23 febbraio 2010

Anello Strano a Fumetti di mezza vita fa e analoghi recenti.

A 16 anni (quindi, mezza vita fa) disegnai una striscia a fumetti che occupava ambo le facciate di un A4.
La storia, avente a protagonisti alcuni dei personaggi tipici delle mie striscie liceali (caricature Cautobiografiche degli amici, più alcuni personaggi di fantasia tra cui il preside identico al Tyrannosaurus di Jurassic Park, tranne che parlava con accento campano) era una serie di sogni gerarchizzati come matrioske. In pratica, ogni personaggio (mi pare fossero 5 o 6) sognava, per poi risultare il sogno di un altro personaggio. La serie si chiudeva con l'ultimo personaggio che sognava esattamente la prima scena della striscia, con il primo personaggio che sognava, chiudendo un ciclo che si ripeteva all'infinito.

Niente di nuovo. Già altri hanno usato questo espediente narrativo ciclico. 
Recentemente, mi hanno fatto notare che l'ho usato nuovamente. Per quanto mi parve originale, è in realtà piuttosto diffuso. Dato che avevo già pensato di eliminare quella piccola appendice, la toglierò dall'opera in cui era inserita come incipit slegato dal resto. Non penso che l'opera perderà un elemento strutturale. 

sabato 20 febbraio 2010

Legge della Contraccezione Inversa

A fottere tanto ci si fotte tanto.

Corollario Inverso.
Paradosso di Gigi*: "Ostia! Usa il gumin!"

Questo post è ispirato da Imalatidimente.

*L'Ultimo Vero Padre Cacciatore Etrusco**-Bresciano (a cui va tutta la nostra Totale Stima Ultrazionale e Illimitata Simpatia).
**Etrusco, quindi discendente dei Nuragici, quindi Sardo.



venerdì 19 febbraio 2010

mercoledì 17 febbraio 2010

Jurassic Love

Io ti amo. Te lo dico sempre. 
Vuoi la verità? Prometti di non arrabbiarti?
Io ti amo... ma solo quando fai quello che piace a me. Solo quando ti vesti come voglio io. Solo i giorni in cui mi va. Per il resto, sei noiosa, complicata e fastidiosa nel tuo chiedere che io faccia solo le cose come pretendi che debbano essere fatte. Tu devi essere come mi piaci. Non capisco di cosa ti lamenti. Quando mi fai perdere la testa, quando smetto di pensare e mi annullo nelle tue forme più eccitanti, allora sì che ti amo. Altrimenti, non mi importa di te. Scusa, ma è così. Che c'è di strano?
Quando parlo di te, parlo solo delle cose più eccitanti e spettacolari che sai fare e che mi fanno impazzire. Non vorrai mica che perda tempo con gli amici a parlare del tuo lavoro, degli anni che hai passato a studiare, delle volte che sei stata in errore, delle tue complicate vicissitudini. Quelle cose non importano ai miei amici. Loro vogliono sapere come eri vestita l'altra sera al cinema, e non si appassionano certo del tuo modo di lavarti i denti. Come dar loro torto? Quelle cose sono noiose e banali. Non mi importa se è proprio il tuo modo di lavarti i denti che ti dona quel tuo bel sorriso: a me importa solo che tu sorrida davanti ai miei amici.
Se mi rispondi che allora non ti amo veramente... beh, allora sei tu ad essere egoista e viziata! Credi che solo chi si impegna seriamente, costantemente, chi ti segue sempre e comunque, anche quando ti lavi i denti, anche quando ti perdi in infinite inutili chiacchiere con le tue amiche (quelle secchione, come quella matematica che citi sempre come se fosse la persona più intelligente del mondo... ma che io detesto) , chiacchiere infinite su dettagli assolutamente noiosi, solo quello ti ami? 
Perché devi farla sempre così esagerata? Non stiamo così bene assieme? Non capisco perché tu debba farla diventare una tragedia. Non possiamo continuare a stare insieme come la prima volta? Ti ricordi? Avevo 9 anni. Tu eri così bella che da allora io non ho più pensato a nessuna se non a te. Perché non può più essere così? Che significa che sei cambiata? Che significa "si cresce"? Cosa vuoi dire con "impegnarsi"? Perché ora non ti va più bene niente di ciò che ci univa allora? Perché sei diventata così contorta e complicata, complessa e dubbiosa, sempre in crisi, sempre diversa? Perché non ti basta più un mio disegno per farti felice? Non pensi di pretendere troppo da me? Troppi discorsi, troppi problemi: dov'è la magia di un tempo? Sei cambiata, ho capito. Non capisco cosa pretendi da me: perché dovrei ascoltarti, cos'hai da dirmi di nuovo, che prima non dicevi? Non ti manca l'innocenza di una volta?
Lettera di un dinomaniaco alla Paleontologia


PS: Paleontologia e dinomaniaco si sono lasciati. Lui ora è felicemente sposato con Videoteca. 

domenica 14 febbraio 2010

Ibridazioni festive

Oggi è Carnevale, ma è anche San Valentino.
Quindi, oggi è Halloween!

sabato 13 febbraio 2010

Cosa penso di Jurassic Park 6

Sapevo che sarebbe successo. Il giorno alla fine è arrivato. Perché in fondo, devo ammetterlo, sono un bambino anche io, ed ho atteso per anni questo giorno. E finalmente, è arrivato! La notizia è ufficiale! I miei amici in America hanno avuto la notizia da uno che collabora con la Universal Pictures, quindi stavolta non si tratta della solita bufala da nerd della rete. La notizia è ufficiale, anche se, per ora, non ancora pubblicata.
Lo so, dovrei attendere, perché in fondo chi mi ha dato la notizia è amico di amici che lavorano al progetto, e non sarebbe onesto divulgare in anticipo informazioni riservate. Il fatto è che so che altri stanno per mettere in giro la notizia, e so che quelli non hanno qualifiche a farlo. Essi sono solo dei fanatici esaltati, mentre io qui esprimo la parte sana dei fan, che amano la serie senza esaltazioni e fanatismi (dino)maniacali.
Bene, dopo questa introduzione doverosa, ecco la notizia.
Forse avrete già capito.
Jurassic Park 6 si farà!
Dopo tira e molla, annunci e smentite, il sesto capitolo, finale, della doppia trilogia sta per essere realizzato. Esso, come sappiamo già dal quarto episodio, conclude la seconda trilogia e si collega idealmente alla prima. Inoltre, si spera, correggerà gli errori e gli eccessi del quinto episodio, che, sono il primo ad ammetterlo, era risultato un po' forzato. Io non avevo apprezzato l'introduzione dei mammuth e dei gliptodonti, e non capisco nemmeno cosa potessero significare i megateri alla fine del quarto episodio. Insomma, si stava snaturando l'essenza di JP! Va bene, lo so, la terza isola non era stata esplorata del tutto nel quarto episodio, quindi, era possibilissimo che ci fossero parti dell'isola dove vivessero animali non visti negli altri episodi... tuttavia, mi pareva una forzatura eccessiva.
Inoltre, ed è questo l'aspetto importante per chi, come me, vorrebbe un legame logico con la prima trilogia e, in parte, con la paleontologia aggiornata, in questo episodio finale sarà spiegato perché i Velociraptor non hanno le penne, perché abbiano quelle strane crestine solo nel terzo episodio, perché lo spinosauro del quarto episodio abbia una testa diversa dallo spinosauro del terzo, perché lo pteranodonte del terzo abbia i denti mentre quello del secondo non li abbia, come e cosa abbia ucciso l'equipaggio della nave nel secondo film, perché la prima isola non sia stata più usata, perché il tyrannosauro non compare mai nel quinto episodio, perché il Baryonyx uccide il Suchomimus nella scena iniziale del quarto episodio, perché il carnotauro mimetico non si veda mai sebbene sia presente, come mai Grant non muoia quando è schiacciato dalla mandria di Triceratops, come mai Hammond non faccia usare la bomba atomica alla fine del quinto episodio.
Insomma, finalmente sarà svelato tutto, per la gioia di tutti i fan.
Il sesto episodio sembra si intitolerà "Il ritorno del paleontologo", e serve da collegamento tra il quarto episodio "Una nuova era" e il quinto "La Ingen colpisce ancora".
Preparate i pop corn!

Potenza delle Parole

Non mangerò mai un insetto.
Non mangerò mai del vomito.

Mangio spesso il vomito di un insetto. 
E mi piace moltissimo.

Morale della favola: basta sostituire "vomito di un insetto" con "miele", e tutti siamo felici. Eppure, la sostanza materiale e concettuale non cambia, ma solo la forma linguistica.

A noi sette nani ultrazionali...

Che i Rammstein fossero ultrazionali era già noto. E non mi riferisco solamente a video moscoviti con patate irinoidi.
Questo video geniale è dedicato a noi sette nani...

lunedì 8 febbraio 2010

Incipit Ominide, ovvero, IO

Tutto nacque per cattiveria...
C'era una volta una scimmia. Non un individuo, una popolazione di scimmie.
Nella rete intricata di relazioni economiche, casini sessuali, promisCuità, lotte per le risorse e lotte per la riproduzione, queste scimmie avevano un sistema sociale tanto utile quanto faticoso. Pertanto, si selezionarono nella capacità di sfruttare altre scimmie del loro sistema sociale. Sfruttare, ovvero, prevedere le mosse altrui, a proprio vantaggio. Ovvero, avere una chiara rappresentazione delle singole scimmie del gruppo, delle loro abitudini, delle loro consuetudini, vizi e virtù, amici e nemici. Già tenere a mente tutto questo relativo ad una ventina di scimmie dovette essere veramente estenuante per un cervello di scimmia. Estenuante, ma vantaggioso. Se sai interpretare le mosse degli altri, se conosci le loro trame, se prevedi, allora manipoli, coordini, comandi. E dove c'è politica, c'è potere. Ed il potere produce sesso ed il sesso aumenta la propria discendenza. In breve, questa escalation di scimmie in competizione sociale per sfruttare gli altri a proprio vantaggio produsse una sofisticata corsa all'armamento intellettivo. Una gara a chi era più furbo ed empatico, chi coglieva per primo i pensieri, le intenzioni e le debolezze altrui. Ma, come tutti i sistemi complessi, questo nuovo meccanismo di sfruttamento ambientale (ambiente sociale) generò degli effetti collaterali. 
Cosa succede se all'interno della complessa simulazione del proprio branco che avete evoluto per sopravvivere nel branco reale avete creato un simbolo per OGNUNO dei membri del branco, comprese le loro reciproche relazioni con e tra tutti i membri? TUTTI significa TUTTI, ovvero, anche VOI stessi. Di colpo, la nuova scimmia si trovò ad avere all'interno del suo cervello il simbolo di sé stessa. 
Ciò, apparentemente banale, è l'inizio dell'IO.
Come i due specchi che citavo in un post recente, l'avere all'interno della propria mente la rappresentazione della propria mente produsse lo stesso effetto dello specchio che si specchia davanti ad uno specchio. Questa nuova mente scimmiesca scoprì un infinito interiore mai esistito prima. Scoprì sé stessa che pensa sé stessa che pensa sé stessa che pensa sé stessa... scoprì l'immaginazione, scoprì l'infinito creativo generabile dalla manipolazione simbolica della realtà. Nacque l'anima, intesa non come fumosa favola religiosa, ma come metafora di un sistema di retroazioni mentali in un cervello sufficientemente complesso per avere consapevolezza delle proprie elaborazioni mentali.
Tutto nacque per cattiveria...

domenica 7 febbraio 2010

Geografie dei sentimenti

Riflettevo per metafore sulle varie vite sentimentali di ognuno di noi.
Tutti siamo esploratori di un mondo, ed ognuno di noi crea una cartografia di quel mondo in base ai luoghi esplorati. Tale cartografia può essere più o meno vasta, più o meno dettagliata, a seconda dei luoghi , dei tempi e dei modi con cui quei luoghi sono stati visitati.
Ci sono esploratori non molto diversi dall'Odisseo ospite di Calypso. Essi hanno raggiunto un isola molto confortevole, e lì si sono stabiliti. Ogni tanto guardano il mare, ma non riescono o vogliono lasciare la loro isola, nella quale resteranno per sempre. L'isola diventa il mondo.
Altri nascono a latitudini fertili, in grandi continenti ricchi di risorse. Essi viaggiano per molto tempo, assaporando continuamente i ricchi frutti del loro mondo, ma senza mai fermarsi in un unico luogo. La loro cartografia è più ricca e dettagliata rispetto agli isolani citati prima. Forse, solo la stanchezza dell'età o la noia li porteranno a stabilirsi in qualche comoda valle per godere dei suoi frutti. Oppure, incauti e distratti, resteranno prigionieri di una nazione possessiva, verranno confinati su un'alta vetta. Forse, stanchi di tutto, si getteranno in mare.
Io credo di essere nato ai margini di un grande deserto. Come un carovaniere, buona parte del mio viaggio è solitaria, tra sabbie, rocce e vento, senza ristoro. Ogni tanto, la scoperta di qualche fossile affiorante dalla sabbia allieta la mia traversata. Casualmente, in modo caotico, mi imbatto in un'oasi. Bellissima e rigogliosa, non può essere evitata. Lì mi fermo, e quasi con avidità cerco di assaporarne tutti i frutti e le acque, quasi con la certezza che sopraggiungerà la tempesta e ogni cosa svanirà. Le mie residenze nelle oasi, infatti, sono brevi ed effimere. Forse la mia incapacità di divenire stanziale, la sfortunata serie di tempeste di sabbia che mi tiro dietro, o l'instabilità naturale tipica delle oasi, mi riconducono alla vita beduina.

sabato 6 febbraio 2010

Ultrazionale: inizio di indipendenza della parola o nuova origine, indipendente, della parola?

Quanti dei miei 3 protolettori ricordano il primo sottotitolo del blog?
"Razionale ed Oltre, ovvero Ultrazionale. Ovvero Paleonto-Logico e Disinvolto nell'uso degli strumenti del cervello. Se l'interno del tuo cranio sforna teoremi, ethos e demenzialità con la medesima gioiosa rabbia intrisa di ironia, allora sei Ultrazionale."
 
Non credo di sbagliare se dico che il termine "Ultrazionale", se proprio non è stato inventato da me, è probabilmente figlio mio. Nel senso che io ho inventato la parola senza sapere che altri l'avevano creata indipendentemente da me, e poi l'ho propagata con la stessa disinvoltura con cui un onanista disperde gameti. Perché bloggare non si discosta molto dalla masturbazione (vedi uno dei must pueblici in risposta a domande troppo filosofiche: "meno s***e!"): dà piacere a chi lo effettua, non è coercitivo e non pretende che altri siano consenzienti...
Ricordo che quando creai il blog, quasi 3 anni fa, feci una veloce ricerca in rete per vedere se la parola esistesse già. Ultrazionale esisteva in 2 siti. In questi, il termine era chiaramente un errore di battitura dalla parole Ultrarazionale (curiosamente, in seguito, alcuni hanno commesso l'errore opposto parlando del mio blog) in un sito che lo usava assieme ad altri termini più o meno ?pseudo-artistici.
Oggi, in rete, esistono circa 2000 pagine che contengono la parola Ultrazionale. Ovviamente, la stragrandissima maggioranza è pagine del Blog Ultrazionale stesso. Il resto sono pagine di siti che hanno Ultrazionale linkato permanentemente (come Theropoda), oppure pagine che citano/linkano una sola pagina di questo blog. 
Infine, come minoranza ancora insignificativa, esistono pagine che non linkano Ultrazionale, ma usano la parola in modo indipendente, probabilmente traendola originariamente da questo Blog.
Tralasciando personaggi che (ab)usano del nome ultrazionale come nickname, ho trovato la parola in un contesto che non è legato direttamente al Blog: un forum su fumetti giapponesi (o cartoni, non ho letto tutto: "Ed è interessante notare come Light, l'ultrazionale genio del male sia stato principalmente fregato da individui passionali ed istintivi come Teru "capelli Panthene" Mikami e Mello. Per la serie, il cuore ha sempre ragione...").
Primissimo passo verso l'emancipazione della parola dal suo creatore oppure origine indipendente di un clone convergente?

Ricetta per una Religione Migliore (di quelle in circolazione)

Questo post probabilmente risulterà ingenuo e semplicistico a qualche mio lettore molto molto ma davvero molto più esperto di me in materia di religioni, della loro origine e (eventuale) funzione. Quindi, terrò presente eventuali bastonate concettuali, o perlomeno, sarò meno rigido se questi eventuali commentatori proporranno un giorno nei loro siti delle filogenesi dei theropodi... ;-)

venerdì 5 febbraio 2010

Perché la solitudine rende finiti.

Uno specchio solo può solo riflettere. Due specchi che si guardano contemplano l'infinito.

Tutto è metafora

Scrivo un post.
Digito dei tasti su una tastiera di PC per alcuni minuti.
Batto alcune dita delle mani sopra un oggetto trapezoidale piatto dalla superficie irregolare connesso ad un circuito elettronico.
Muovo il sistema muscoloscheletrico degli arti anteriori contro una struttura di plastica ampia una cinquantina di centimetri, profonda alcuni centrimetri e alta una decina di centimetri, leggermente inclinata verso l'alto rispetto al piano su cui è appoggiata...
Fasci di estensori e flessori digitali e metacarpali dello scheletro appendicolare superiore si contraggono e rilassano ritmicamente per imprimere accelerazioni puntiformi su trapezoidi smussati incasellati in una struttura di plastica...
Impulsi del sistema nervoso centrale attivano placche motrici poste lungo le fibrille muscolari localizzate alla giunzione del sistema nervoso con l'apparato muscolare degli estensori e flessori digitali...
Variazioni del potenziale d'azione a livello delle membrane cellulari delle placche motrici generano una alterazione della biochimica di macromolecole proteiche di miosina...
Una perturbazione del campo elettromagnetico localizzata a livello delle membrane cellulari induce un flusso ionico lungo i canali transmembranali...
In base alle leggi della meccanica quantistica, il valore di una perturbazione elettronica...
...
Ma cos'è una legge, se non essa stessa una metafora, una rappresentazione simbolica della realtà?

giovedì 4 febbraio 2010

Nessuno è perfetto...

Il caso assortisce caratteristiche eccellenti con altre pessime nel DNA di ognuno di noi. Sarà poi la vita a decretare il successo o meno di determinate combinazioni. A volte, il mix di pregi e difetti è veramente disturbante, quasi assurdo, frutto più di una perversione divina, di un intento maligno volto alla lacerazione di un'esistenza prima ancora che essa sia nata, marchiata dal sigillo della totale asimmetria.
Guardate questo caso. La cantante del gruppo Epica ha una voce meravigliosa. Peccato che esteticamente sia invece abominevole e ripugnante... Con quell'orribile colore di capelli...
Beh, pazienza... Ascoltatela senza guardare.


;-)

mercoledì 3 febbraio 2010

L'unico dogma del paleontologo

Se un passato esiste, esso è solamente nelle tracce presenti alle quali è possibile attribuire un significato.

martedì 2 febbraio 2010

Il mio post (ultrademenziale) preferito

Ho tanti post di Ultrazionale a cui sono affezionato. Alcuni so che sono stati citati altrove in rete. Questo è un bel segno di stima.
Tra tutti, forse quello che esprime maggiormente la mia anima demenzial-razionale è questo, che considero ancora una perla di pazzia non so come scaturita dalla mia mente. Rido tutte le volte che lo rileggo (forse perché sono paleontologo e leggo i più livelli del post).
Ok, me la canto e me la suono da solo, ma oggi non ho molto tempo per postare, tra coccodrilli fossili da descrivere e Megamatrici da aggiornare. Stasera poi esco con una donna a parlare di matrimonio (in modo ultrazionale, ovviamente) quindi non avrei tempo di postare...

lunedì 1 febbraio 2010

Il mio incubo peggiore è un sogno d'infanzia fattosi film

Dubito che chi non è stato bambino (di età compresa tra i 7 e i 12 anni) nella seconda metà degli anni '80 potrà conoscere o ricordare i Dinoriders.
I Dinoriders erano un tipico prodotto di quel periodo. Cartone animato creato ad uso esclusivo di propaganda dei giocattoli (trend poi esaltatosi nei due decenni successivi). Giocattoli assurdi e quindi perfetti, quasi geniali, per catturare l'interesse dei bambini. Nei Dinoriders c'era tutto quello che un bambino vorrebbe in un giocattolo: dinosauri, alieni insettoidi, cannoni laser, armature, trappole. La storia dietro i Dinoriders è talmente pacchiana, le situazioni talmente stereotipate e convenzionali, che sarebbe ingiusto criticarle con la mentalità di un trentenne del 2010.
Infatti, ai tempi, io adoravo i Dinoriders, sia il cartone animato che i giocattoli, nonostante fosse assurda l'idea di civiltà capaci di viaggiare nel tempo e nello spazio che debbano cavalcare dinosauri per farsi la guerra, di pterosauri bardati di metallo che svolazzano con uomini sul dorso, di faune paleontologicamente totalmente diacroniche e anacroniche, con dimetrodonti, diplodoci, deinonychi e tyrannosauri nello stesso tempo e luogo... 
Io e mio fratello avevamo il Deinonyco, il Monoclonio, lo Pteranodonte ed il Tyrannosauro (quest'ultimo, pezzo gigante con ben 4 personaggi, incluso Lord Krulon o come cavolo si chiamava l'anfibio capo dei Rulon) dei Rulon ed il Torosauro ed il Protoceratops dei (fighetti) Valorians.  (Notate che uso i nomi degli animali in italiano)
La mia vena creativa, già allora molto attiva, aveva creato una mia serie a fumetti personale sui Dinoriders (peccato che abbia perso quei disegni, sarebbe interessante rivederli nella loro anacronistica ingenuità).
Ora, qual'è l'incubo che cito nel titolo del post?
Beh, che come per altri giocattoli-cartoons degli anni '80 (Transformers, GI Jo), temo che anche Dinoriders diventerà un film. 
Le tecnologie attuali permettono la creazione di un simile incubo paleontologico...
Per chi non abbia mai visto un Dinorider, ecco un mix degli spot dei giocattoli con spezzoni dei cartoons.

Oligantropia

Mi accorgo che sto riducendo il numero delle persone che frequento. Esco meno che rispetto ai tempi pueblici, incontro meno persone, evito situazioni "sociali". Ovviamente, i vecchi amici sono sempre i vecchi amici, anche se spesso preferisco evitare di incontrare troppe persone alla volta. Non è misantropia, ma solo desiderio di stare per i fatti miei. Forse lo faccio anche per risparmiare agli altri di incontrarmi in questa fase non particolarmente socievole. Riesco ad accettare non più di un paio di persone alla volta. Pochissime ma buonissime. Oltre, me ne vado. Non sapendo fingere buonumore o futile "allegria", evito di contaminare chi, giustamente, ama una vita più sociale e godereccia. Vivere e lasciare vivere. Tutto il resto può tranquillamente restare sullo sfondo, e vivere la sua meritatissima vita. 
Periodo passeggero? Non so. Ho molti pensieri, alcuni troppo complessi da condividere a parole, altri, troppo personali da esprimere a tutti. Infine, alcuni rivolti solamente a singoli soggetti: in loro assenza, non ha senso menzionarli.
Transizione all'oligantropia?