domenica 24 gennaio 2010

Ellenismi di ieri e di oggi


Un concetto che mi attrae molto è quello di "ellenismo". La sua applicazione come categoria storica, in particolare, mi affascina. Un periodo in cui compaiono alcune delle basi dell'essere ultrazionali: stoicismo, cinismo, epicureismo e scetticismo (qui usati nel senso filosofico originario, non in quello colloquiale). Per "periodi ellenistici" intendo epoche nelle quali l'intelletto vive una forte dissociazione tra ciò che può (poco) nella realtà (in particolare, politica) e ciò che potrebbe (molto) in base alle proprie capacità e conoscenze.
Penso che viviamo in un periodo ellenistico. Un periodo nel quale l'impotenza sostanziale di fronte ad una realtà tecno-socio-politico-economica diventa talmente frustrante da generare implosioni, creazione di piccoli mondi a parte, nicchie nelle quali riconquistare una (forse apparente) potenza ed individualità. L'opinione pubblica virtuale che prolifica nella rete, a tutti i livelli, dall'opinionismo d'attualità al dibattito scientifico in rete, parrebbe dimostrare la qualifica di epoca ellenistica.
Possibile che la tensione e frustrazione accumulate alla fine si scarichino, come i ben noti eventi recenti nei caraibi hanno mostrato in ambito geodinamico? Forse. O forse no. Forse, la virtualità non è più soltanto a livello espressivo, ma anche di motivazione, di intenzione e azione.
Abbiamo forse perduto l'ardore guerriero, o figli (e nipoti) dell'Ellade?

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