mercoledì 19 marzo 2008

Birra rossa e cicchetto di rhum non sono necessariamente incompatibili...

Alle volte il principale ostacolo all'incontro è la carenza di spazio. Spazio fisico, ma sopratutto linguistico, concettuale, oppure armonico (musicale), nel senso di carenza di partitura nella quale due diverse forme di musicalità possono sovrapporsi senza produrre un cacofonico aborto fonetico. Oppure spazio espressivo, nel quale una coppia di ego smisurati possa adagiare le sue componenti alla giusta distanza per un confronto privo di attriti imposti da vincoli ambientali.
La rete è un ambiente (virtuale, ma sempre ambiente) forse troppo angusto per certe interazioni.
Ieri sera sento che sono stati rimossi i vincoli, gli attriti, le imposizioni di spazi non-idonei. L'altro ego smisurato con cui ho passato la serata (fortunatamente smisurato, dico io, che detesto ogni mediocrità) e a cui faccio riferimento sa di che parlo.

2 commenti:

  1. Si riempie un bicchierino(cicchetto:nda) di rum, lo si appoggia sul tappo di una bottiglia, quindi lo si "copre", con un bicchiere rovesciato da una pinta, di birra; dopodicchè si rigira la pinta, facendo attenzione a non far fuoriuscire il rum dal bicchierino, e la si riempie della birra(rossa) preferita.
    Tale pratica, denominata in gergo beone "Torello", permette, di rallegrare&impreziosire il sapore della birra,pur non alterandone o edulcorandone il, già di per se, pregevole e definito carattere: il movimento a cui è sottoposta la pinta di birra nell'atto del bere, fa si che il bicchierino capovolto sul fondo rilasci delle "bolle di rum" che, essendo un liquido più leggero della birra, vengono assorbite dal degustatore contemporaneamente ad essa, ma senza mischiarsi a quest'ultima.

    Se non è un problema, ti chiamo nel tardo pomeriggio...

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  2. P.S.=...gli effetti del Torello possono essere devastanti...e sorprendenti...

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